I Thurpos di Orotelli – Carnevale in Sardegna

I Thurpos sono una maschera della tradizione barbaricina che rievocano il rapporto tra uomini ed animali

Thurpos di Orotelli. Bene, avete sentito parlare del carnevale in Sardegna e siete curiosi di sapere chi sono i thurpos? Oppure volete conoscere la storia della Sardegna interna, quella legata alle tradizioni del passato? Volete scoprire come nascono i thurpos di Orotelli? Se la risposta ad almeno una delle due domande è positiva, lasciatevi trasportare alla ricerca di una tradizione ancestrale, che riscopre la bellezza del rapporto tra uomini ed animali. Perché, poi, ciò che cerchiamo è proprio vicino a noi e basta un attimo per ritrovarlo.

Vogliamo presentarvi una Sardegna inconsueta, inedita e segreta. Una Sardegna anche magica, perché entreremo in contatto non solo con tradizioni antiche, ma magie vere e proprie.

I Thurpos di Orotelli
Thurpos di Orotelli

Scegliamo, infatti, oggi di percorrere una Sardegna in gran parte al di fuori dei percorsi turistici di massa (ma senza rinunciarvi) per scoprire luoghi e temi davvero inediti.

Continuiamo, dunque, il nostro viaggio all’interno della Sardegna, alla scoperta di un mondo a molti sconosciuto e che vi farà respirare il profumo autentico della vita. Perché adesso vi racconteremo la storia dei thurpos di Orotelli.

I Thurpos di Orotelli
I Thurpos di Orotelli

La storia dei Thurpos di Orotelli

Fu per puro caso che l’etnologo Raffaello Marchi e l’insegnante Giovanna Sirca intuirono l’importanza del”antico Carnevale di Orotelli. Gli anziani, che frequentavano la casa della Sirca ricordavano che quando erano giovani per carnevale indossavano il loro cappotto di orbace, delle funi per i buoi e si sporcavano la faccia di fuliggine. E si divertivano.

Nulla di particolare, in fondo, perché altro non facevano che utilizzare i loro abiti da lavoro quotidiano e gli attrezzi da lavoro. Ed, infatti, Sirca non diede molta importanza a questi racconti, delegandolo a semplici ricordi di quando erano giovani e ad un semplice e sbrigativo modo per divertirsi tutti insieme in paese.

Sennonché, nel 1978 accade un fatto semplice, ma decisivo: stava guardano in tv un servizio sui Mamuthones, la maschera di Mamoiada, e rimase affascinata dalla loro vista.

Il marito intervenne, ricordando la sua infanzia, di come le maschere di Orotelli erano belle quanto quelle. Le raccontò che quando era ragazzo, “gli uomini uscivano a gruppi, ingabbanati e col viso annerito dal sughero bruciato, carichi di campanacci e talvolta trascinando un aratro e seminando crusca o farina d’orzo sulle strade, come di giorno erano soliti fare nelle vicine campagne del paese”.

Fu la luce! Perché Sirca capì subito che si trattava di un rito agrario propiziatorio, risalente ad epoche antichissime.

Non del tutto consapevole della scoperta, decise di parlarne con l’etnologo Raffaello Marchi, che aveva fatto un approfondito studio sul carnevale barbaricino. Insieme convennero che si trattava di “un rituale antico quanto il lavoro dei campi e che risaliva ai tempi in cui il bue divenne collaboratore del contadino”.

Il coinvolgimento dei giovani per i Thurpos

Fu così che la Sirca convinse alcuni giovani di ricostruire l’antico Carnevale di Orotelli ed ottenne la collaborazione dell’Istituto Etnografico per il recupero scientifico della maschera. Passo dopo passo, dopo aver coinvolto anche le scuole, si accorsero che collaborava tutto il paese.

Il giorno 11 febbraio del 1979 avvenne la prima uscita dei thurpos ad Orotelli, accolti da turisti, giornalisti e studiosi provenienti da tutta la Sardegna.

Qui sotto allego un documento storico di assoluto valore, sconosciuto anche alla maggioranza dei sardi. Si tratta del filmato girato nel 1979 da Salvatore Guiso, che immortalò un evento eccezionale per tutta la comunità sarda: la prima uscita dei Thurpos!.

I Thurpos di Orotelli nel 1979

I Thurpos di Orotelli

C’è tensione tra la folla: si prepara la vestizione delle maschere. Si accende il fuoco per bruciare il sughero, che servirà per annerire i visi delle maschere. I pastori annodano le corde intorno ai compagni. Tutti iniziano ad alzare i cappucci. I Thurpos sono pronti ad uscire!

Sono a gruppi di tre, due davanti, legati come buoi aggiogati dal pastore, che li segue. Tuttavia i buoi non vogliono partire ed il pastore li pungola con un bastone. Spettacolo incredibile. Scalciano e si ribellano, ma devono sottostare al comando del pastore. Esattamente come accade ogni giorno in campagna, nella quotidianità dei pastori che vivono questo luogo ricco di tradizioni.
I Thurpos procedono in disordine fino alla piazza principale del paese per svanire in un ballo collettivo dell’intera comunità.

Ecco un video dove si mostra la preparazione del fuoco e del sughero e la loro caratteristica danza.

I Thurpos di Orotelli

Sos Erithajos

Sos erithajos (i portatori di ricci) sono una maschera che accompagna i Thurpos durante la loro discesa e sono stati riscoperti dall’etnologo Lorenzo Pusceddu, e rappresentano una origine rituale magico-religiosa. Le maschere indossano un saio bianco, una benda rossa di tela davanti alla bocca. Caratteristici e suggestivi i ricci fissati sopra i tappi di sughero su una cintura.

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